40 nuove norme della riforma appalti

 

 

 

 


LE 40 NOVITA’ DELLA CAMERA (modifiche della commissione al testo del Senato)

1. Attuazione in due fasi. Recepimento delle direttive (entro il 18 aprile 2016). Riscrittura del codice (entro il 31 luglio 2016)

2. Garanzia di accesso ai disabili nel sistema degli appalti

3. Disciplina ad hoc per i contratti sottosoglia Ue che coniughi rapidità e trasparenza

4. Disposizioni mirate per gli appalti di protezione civile con meccanismi di controllo e pubblicità

5. Divieto di deroghe ad eccezione di singole fattispecie connesse a situazioni di emergenza

6. Contratti secretati sotto il controllo preventivo e successivo della Corte dei conti

7. Individuazione dei contratti esclusi dall’applicazione del codice in coerenza con norme Ue

8. Garanzia di trasparenza e pubblicità delle procedure innovative nei Beni culturali

9. Appalti green: “ciclo di vita” tra i criteri di aggiudicazione, più punti per beni e servizi a basso impatto

10. Sanzioni Anac per chi non denuncia tentativi di estorsione e corruzione

11. Individuazione delle norme del codice la cui violazione comporta sanzioni Anac

12. Pubblicazione dei progetti in via telematica per permettere adeguata preparazione delle offerte

13. Requisiti proporzionati all’oggetto dell’appalto per favorire accessi della Pmi

14. Pubblicazione di bandi e avvisi solo su internet e non più sui giornali

15. Riorganizzazioni della stazioni appaltanti da indirizzare sulla fase di programmazione

16. Revisioni di accordi quadro e gare Consip in modo da favorire l’accesso delle Pmi

17. Obbligo per le stazioni appaltanti di pubblicare on line il resoconto finanziario al termine del lavori

18. Comuni non capoluogo: centralizzazione degli appalti oltre 100mila euro attraverso unioni di comuni

19. Sanzioni Anac per la mancata o tardiva comunicazione delle varianti per gli appalti soprasoglia

20. Massimo ribasso solo in casi specifici e soglie di importo, offerta più vantaggiosa con criteri oggettivi tra cui costo del ciclo di vita

21. Niente massimo ribasso per i servizi ad alta intensità di manodopera

22. Albo dei commissari di gara presso l’Anac: verifica dei possibili conflitti di interesse

23. Procedure semplificate per gli appalti sottosoglia: vanno previsti almeno cinque inviti (non più cinque offerte)

24. Previsione di sanzioni per stazioni appaltanti carenti nei controlli sul rispetto delle prescrizioni ambientali, paesaggistiche, e a tutela della salute

25. Albo dei collaudatori presso il Mit sulla base di procedure selettive

26. Stretta sui collaudi dei dipendenti Pa: niente incarichi nella regione di appartenenza e tetto ai corrispettivi

27. Produzione dell’uso del Bim nella realizzazione di progetti di edilizia e infrastrutture

28. Gare di norma sul progetto esecutivo, in particolare per le opere puntuali

29. Divieto di affidamento dei lavori sulla base di un progetto preliminare

30. Revisione del sistema di garanzie al fine di renderle proporzionali a rischi e oggetto del contratto

31. Incentivo del 2% per i tecnici Pa trasferito dalle attività di progettazione alle attività di programmazione e controllo

32. Qualificazione delle imprese con verifica sostanziale dei requisiti

33. Stretta sugli arbitrati: possibili solo quelli amministrati, sotto il controllo pubblico e riducendo i costi

34. Obbligo di motivare la mancata suddivisione in lotti per favorire la partecipazione della Pmi

35. Appalti in house: obbligo di pubblicare tutti gli atti connessi all’affidamento assicurando assicurando la valutazione della congruità delle offerte

36. Introduzione del criterio del rischio operativo ai sensi delle norme Ue nella revisione dei contratti di Ppp

37. Appalti delle concessionarie: obbligo di affidare con gara l’80% degli appalti

38. Introduzione del débat public per le grandi opere, con esito non vincolante

39. Subappalti: obbligo di indicare almeno tre ditte in casi specifici e previsione del pagamento diretto da parte della stazione appaltante

40. Superamento della legge obbiettivo all’entrata in vigore del nuovo codice

Riforma spacchettata in due tempi, cancellazione dell’incentivo del 2% per i progettisti interni alla Pa e superamento della legge obbiettivo. Sono molte le innovazioni di maggior rilievo che i 61 emendamenti accolti dalla commissione

Ambiente e Lavori pubblici della Camera nella seduta di mercoledì 30 settembre, che ha terminato l’esame sul testo che ora è pronto per il passaggio all’Aula. Tra questi anche diversi ritocchi su alcuni dei passaggi più “delicati”. A partire dall’obbligo di gara sui contratti delle concessionarie, fino alla scelta di ritenere assolti con cinque inviti (anziché con cinque offerte) gli obblighi nelle procedure semplificate degli appalti sottosoglia Ue. Mentre non è passata l’abolizione del performance bond sulle grandi opere.

Attuazione in due fasi. A causa del rischio di mancare l’occasione con il recepimento delle direttive europee (fissate al 18 aprile 2016), non ci sarà più il decreto unico. Tale decisione ha prodotto la scelta di separare le strade. Da una parte il recepimento delle direttive, dall’altra la rifondazione del sistema degli appalti.

Deroghe. Le deroghe restano ammesse per situazioni emergenziali, resta il divieto di tali rispetto alle procedure ordinarie, ma cambia la formula. Ovvero viene richiesto di disegnare uno standard specifico per gli appalti di protezione civile, garantendo meccanismi di controllo e pubblicità.

Sottosoglia. Cambia la formula scelta per l’affidamento degli appalti sottosoglia europea con procedure semplificate. Ovvero si scende a cinque inviti, se ci sono abbastanza imprese.

In house. Tutte le concessionarie potranno affidare senza gara a società partecipate solo il 20% degli appalti sopra i 150mila euro. Maggiori paletti per gli affidamenti in house tra società pubbliche con l’obbligo di diffondere tutti gli atti connessi all’affidamento e di valutare la congruità dell’offerta anche in caso di aggiudicazione diretta.

Incentivo 2%. il bonus cambia pelle ma l’incentivo resta: premierà le attività svolte nel campo della programmazione e del controllo.

Progettazione e Bim. Sarà possibile solo per gli appalti ad alto contenuto tecnologico assegnare insieme progetto e lavori. Dalla Camera arriva anche il divieto espresso alla possibilità di bandire gare sulla base di un semplice progetto preliminare, mentre si attenua invece l’invito a considerare come norma l’assegnazione dei contratti sulla base di progetti esecutivi (valida per le opere puntuali). I progetti dovranno poi essere pubblicati on line.

Subappalti. Il nuovo codice dovrà indicare i casi in cui diventa obbligatorio indicare tre subappaltatori per ogni categoria di lavori da subaffidare e i pagamenti diretti da parte della stazione appaltante diventano obbligatori in caso di inadempimento del titolare del contratto o anche su richiesta del subappaltatore (se la natura del contratto lo consente).

Sanzioni Anac. Un emendamento impone di individuare le norme del codice che se violate fanno scattare le penali dell’Anticorruzione e inoltre potranno essere colpite le Pa inadempienti sulla comunicazione delle varianti, le stazioni appaltanti carenti nei controlli in cantiere, le imprese che non denunciano fenomeni di estorsione e corruzione.

Arbitrati e collaudi. Sugli arbitrati il testo uscito dalla commissione rende possibili solo quelli amministrati, per quanto riguarda i collaudi non saranno più possibili quelli di opere soprasoglia nella regione di appartenenza dell’ente e bisognerà stabilire un tetto ai corrispettivi.