Un testo unico che tenga dentro tutte le norme di attuazione del Codice appalti.
È questa la novità più importante che verrà fuori dalle riunioni della Cabina di regia di Palazzo Chigi.
L’abbandono del modello del regolamento unico ha portato un effetto collaterale negativo: il moltiplicarsi dei provvedimenti di attuazione e di integrazione del Codice.
Sono, in tutto, più di cinquanta, stanno procedendo in parallelo e sono a diversi livelli di avanzamento.
I fronti principali riguardano il ministero delle Infrastrutture e l’Autorità anticorruzione. L’Anac, per la sua parte, ha approvato in via definitiva due linee guida (servizi di ingegneria e offerta economicamente più vantaggiosa) ma ne ha altre nove in “cottura”.
Il Mit, invece, ha in preparazione almeno altri dieci provvedimenti, che coinvolgono anche il ministero dell’Economia, i Beni culturali, la Giustizia, la Difesa per visti e pareri vari.
Tutti questi testi stanno assumendo le forme più diverse: decreti ministeriali, Dpcm e delibere.
Insomma, seguire le novità che riguardano il Codice, in questa fase, sta diventando molto complicato per gli operatori.
Da qui nasce l’idea di preparare un testo unico sull’attuazione del Codice appalti, che tenga dentro tutti i provvedimenti approvati a valle della riforma.
In questo modo, imprese e professionisti avranno un riferimento certo e aggiornato, oltre che di semplice consultazione, perché sarà organizzato per materia.
A questa novità si lavorerà in parallelo al decreto correttivo, da licenziare entro aprile 2017.