Giro di vite per gli importi sopra il mezzo milione: procedure ordinarie «derogabili» solo giustificando la minor trasparenza
In linea con le indicazioni del Consiglio di Stato, la versione definitiva delle linee guida sugli appalti sottosoglia porta in dote la stretta per i contratti sopra i cinquecentomila euro.
Se il codice consente sempre il ricorso alle procedure negoziate sotto al milione di euro, dall’Autorità arriva un’indicazione precisa. Vista l’entità dell’importo non proprio trascurabile – e considerato il fatto che nella fascia sotto al milione di euro si concentra la gran parte degli affidamenti pubblici -, per gli appalti sopra i 500mila euro dovrebbe essere considerato naturale attivare sempre una procedura di gara. A meno di non riuscire a motivare la convenienza di una scelta diversa.
Il giro di vite sugli appalti sopra i cinquecentomila euro è forse la novità principale del testo definitivo delle linee guida sul sottosoglia licenziate ieri dall’Anac (si tratta delle linee guida n.4, approvate nel Consiglio del 26 ottobre 2016):
«Per affidamenti di importo elevato, superiori a 500.000 euro – è l’indicazione contenuta nel testo definitivo -, le stazioni appaltanti motivano il mancato ricorso a procedure ordinarie che prevedono un maggior grado di trasparenza negli affidamenti».
Molte delle nuove indicazioni sono mirate a semplificare al massimo le procedure, confermando l’apprezzamento espresso dal Consiglio di Stato per lo sforzo prodotto nell’obiettivo di bilanciare semplificazione e garanzia di trasparenza. Risponde a quest’ultimo scopo, la precisazione che tutti gli atti relativi alle procedure sottosoglia (dunque tra 40mila euro e 5,2 milioni) «sono soggetti agli obblighi di trasparenza previsti dall’art. 29 del Codice». Inoltre, ricorda l’Autorità, «l’avviso sui risultati della procedura di affidamento contiene l’indicazione dei soggetti che hanno effettivamente proposto offerte e di quelli invitati».
Sempre in questa direzione le linee guida ribadiscono che per gli appalti sotto i 40mila euro, dove è comunque permesso l’affidamento diretto da parte del Rup, è sempre meglio poter disporre di almeno due preventivi. In questo modo, infatti, secondo le indicazioni dell’Anac, si assolve anche all’obbligo di motivare «l’economicità dell’affidamento» e il «rispetto dei principi di concorrenza».
Si spiega così l’indicazione mirata a considerare del tutto eccezionale – e con onere di motivazione “appesantito” – la possibilità di affidare il contratto (sotto i 40mila euro) o includere tra i 5 invitati (tra 40mila e 150mila euro) l’impresa uscente.
Ci sono poi le indicazioni mirate a facilitare la partecipazione agli appalti delle piccole e piccolissime imprese. Ad esempio quella che permette di sostituire i requisiti di fatturato con il possesso si una copertura assicurativa contro i rischi professionali sotto i 40mila euro.
Ma viene anche precisato che per partecipare alle procedure sotto i 150mila euro deve essere sempre considerata sufficiente l’attestazione Soa. Sotto questa soglia viene inoltre confermata la possibilità di richiesta delle offerte via posta elettronica certificata. Resta, infine, la possibilità di esclusione automatica delle offerte, nelle procedure presidiate da più di dieci concorrenti. E viene aggiunto l’obbligo di motivare la scelta del massimo ribasso.