Le certificazioni verdi entrano nel Codice degli appalti.

All’ interno del collegato ambientale ( legge n. 221/2015), entrato in vigore il 2 febbraio 2015, non ci sono solo norme per le bonifiche, l’abusivismo e l’acqua ma anche una robusta iniezione di norme ‘green’.

Le nuove regole, inserite negli articoli 16 e 17, attivano una serie di incentivi per l’utilizzo di sistemi di attestazione dell’organizzazione aziendale.

Arrivano, così, sconti sulla cauzione a garanzia dell’offerta.

In riferimento è a tale garanzia, che deve avere la forma di cauzione e deve essere pari al due per cento del prezzo base indicato nel bando o nell’invito.

Lo sconto sarà al 30% per gli operatori economici registrati all’ Emas oppure del 20% per le imprese dotate di certificazione ambientale. Questi sconti saranno cumulabili con quelli già previsti dal Codice.

L’altra modifica riguarda il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Viene rivisto l’articolo 83 del Codice appalti che elenca i criteri per comporre bandi di gara. Tra questi viene inserito il possesso del marchio di qualità ecologica dell’unione europea (Ecolabel). In più si potranno considerare i consumi di energia  di risorse naturali, le emissione inquinanti, la mitigazione degli impatti dei cambiamenti climatici, con l’obbiettivo strategico di un uso più efficiente delle risorse naturali.

LE NOVITA’ PER L’EDILIZIA

APPALTI VERDI

Secondo la norma,  le imprese che partecipano ad appalti pubblici dimostrando di avere una registrazione Emas potranno beneficiaredi una riduzione fino al 30%della cauzione.

BONIFICHE

Una modifica al Codice ambiente prevede che ‘il soggetto nei cui confronti il ministero dell’ambiente ha avviato le procedure di bonifica e di riparazione del danno ambientale di siti inquinati di interesse nazionale può formulare ‘una proposta transattiva’.

ABUSIVISMO

Viene istituitonel bilancio del ministero dell’ambiente un capitolo specifico, dedicato a finanziare questo tipo di interventi.

FONDO PROGETTAZIONE

Viene approvato anche il fondo di progettazione che metterà risorse a disposizione delle regioni che non sono in grado di arrivare al livello di rogettazione definitivo o esecutivo.

FONDO OPERE IDRICHE

Trà le novità, c’è anche il fondo di garanzia per le opere idiriche.

“TRE DEFINIZIONI, ALLA CARTA”

La questione del regolamento edilizio unico, sta coinvolgendo anche alcuni operatori direttaemente interessati al tema. E’ il caso dell’ Ance, che con il presidente dell’associazione afferma di essere abbastanza allineati sulla posizione della lombardia e di milano. La questione regolamentare diventa urbanistica nel momento in cuile definizioni si ribaltano sulla revisione dei dimensioni di piano. E impongono agli enti di rifare i piani avendo un impatto soprattutto in Lombardia, dove i comuni hanno potuto escludere dalla superficie netta alcune parti comuni, consentendo, più libertà. Tale scelta è stata presa perchè, diversamente, si finiva per fare progetti in cui si lesinava sugli spazi comuni. Come informa De Albertis, è stata fatta una proposta di compromesso che consiste nell’indicare tre definizioni di superficie: “netta”, “lorda”, cioè comprensiva dei muri e “costruita”, comprensiva anche delle parti comuni. Stessa identica cosa è stata concepita per l’altezza riconosciuta in due definizioni:  “convenzionale” e “reale”.

“BASE UNICA, PREMI LOCALI”

Sulle difficoltàemerse in Lombardia a “digerire” la proposta di regolamentoedilizio unico del Mit. Il presidente degli archittetti, Leopoldo Freyrie, non ha dubbi e afferma che è indispensabile che su tutto il territorio italianoun metro quadrato di superficie utile sia lo stesso in tutti i paesi italiano. Quanto alla relazione tra regole costruttive e pianificazione urbanistica, per Freyrieva fatta una netta separazione. Quanto alla questione degli spazi comuni la soluzione , secondo il presidente del Cni è a portata di mano. Gli spazi comuni vanno intesi in modo più estensivo. Questi spazi danno un valore all’edificio e il loro scopo è quello di dare delle premialità di fare spazi comuniche migliorano la vita delle persone. In sintesi andrebbe , andrebbe fissata una definizione unica: una base comune dove poi gli enti locali possano aggiungere liberamente premialità volumetriche.

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