Possibile già domani un decreto legge per evitare i referendum su voucher e «solidarietà appalti». Buia: inconcepibile eliminare l’obbligo di agire prima sull’impresa inadempiente

Intreccio di norme sulla responsabilità solidale negli appalti. Con un unico obiettivo: rispondere ai quesiti referendari sollevati dalla Cgil (oltre alla responsabilità solidale è in campo anche l’utilizzo dei voucher sul lavoro) prima del 28 maggio, data fissata dal Governo per il referendum, evitando di chiamare in causa milioni di cittadini su temi talmente tecnici da rendere altamente probabile un flop da defezione dalle urne.
Soluzione per decreto legge
L’ipotesi che nel corso della giornata ha però via via preso piede è quella che il governo avanzi una soluzione tramite un unico decreto legge sul lavoro da approvare in una delle prossime riunioni del Consiglio dei Ministri, forse già domani. In questo caso l’idea di agire attraverso il Correttivo verrebbe spazzata via. Mentre resterebbe in campo la soluzione trovata in commissione Lavoro. Sui voucher l’intenzione è quella di avere entro oggi il via libera della commissione alle proposte di modifica (140 emendamenti), con un testo finale da trasformare in Cdm in un decreto legge, che entrerebbe così subito in vigore. Seguendo questo filo logico, il decreto sui voucher, che escluderebbe comunque l’ipotesi di utilizzo da parte delle imprese, si porterebbe inevitabilmente dietro anche la soluzione al tema della responsabilità solidale negli appalti.
Addio alla «preventiva escussione»
Nel merito, il Ddl, di un solo articolo, ripristina integralmente la responsabilità solidale tra committente-imprenditore e appaltatore, cancellando l’obbligo di preventiva escussione del patrimonio dell’appaltatore. In più, mente si riduce a un anno (dagli attuali due) il limite entro il quale opera la responsabilità solidale, si cancella la possibilità di derogare agli obblighi di solidarietà tramite i contratti collettivi e si aggiunge la sanzione dell’esclusione dalle gare d’appalto pubbliche per le imprese condannate per violazione di queste norme.
Il no dei costruttori
L’ipotesi di tornare a un regime che cancelli l’obbligo di aggredire il patrimonio dell’impresa inadempiente, prima di rivolgersi alle altre aziende obbligate dal vincolo di solidarietà, trova del tutto contrari i costruttori, che però non pongono alcuna obiezione all’eliminazione dei voucher in edilizia e, invece, apprezzano l’idea di ridurre a un anno il limite di operatività della responsabilità solidale.
Va ricordato che la soluzione della «preventiva escussione» del patrimonio del datore di lavoro inadempiente è arrivata al termine di una lunga vicenda normativa, con modifiche e contromodifiche del regime di solidarietà, nel tentativo di trovare un punto di equilibrio tra la tutela dei lavoratori e i rapporti economici tra appaltatori e subappaltatori, in un periodo di profonda crisi finanziaria, soprattutto nel campo edile. Cancellando questo paletto tutte le imprese legate dal vincolo di responsabilità solidale si troverebbero di fronte alla possibilità che, di fronte alle inadempienze del proprio datore di lavoro, i lavoratori scelgano di volta in volta di rivolgersi alle imprese più “liquide” per ottenere salari e contributi non saldati. Toccherebbe poi alle imprese rimaste con il cerino in mano tentare di recuperare il dovuto, agendo a loro volta in giudizio nei confronti dell’imprenditore inadempiente.
La norma che oggi obbliga i lavoratori ad agire nei confronti del proprio datore di lavoro prima di rivolgersi agli altri co-obbligati «da un lato – dicono all’Associazione nazionale costruttori (Ance) – non elimina né indebolisce la responsabilità solidale nei confronti del lavoratore da parte di tutta la filiera», ma soprattutto «dall’altro, costituisce un’importante tutela per tutte quelle imprese che operano con serietà e nel pieno rispetto delle regole».

 

ALLEGATI

RESPONSABILITA’ SOLIDALE NUOVO TESTO ARTICOLO 29

DECRETO LEGGE 17/03/2017 N.25 (G.U N.64 DEL 17/03/2017)